Strumentisti di Parole/Musicians of words

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Recensione: #Reload #TheCoevasIo

coevasofficialebook2“L’uomo nasce cattivo, va condizionato, plasmato e educato per renderlo sociale, soltanto il bene che sta nella ragione può fermare la natura violenta e condurre alla convivenza. Quell’IO costruito dalla sovrastruttura della cultura, degli insegnamenti, degli schemi della società che nella psicoanalisi lacaniana deve abbandonare il suo narcisismo, quella maschera che nasconde la vera struttura dell’essere umano che deve essere accessibile, analizzata, e capita. Ecco perché è necessario un attimo di riflessione, un momento storico per riunirsi e capire, dove stanno andando gli uomini e le donne, che direzione dobbiamo far loro prendere, rileggiamo insieme gli aspetti da tenere presenti, perché abbiamo capito che scienza, coscienza, religione, filosofia sono tutti strumenti di ragione. La consapevolezza che il sapere, le nuove acquisizioni della scienza hanno infranto quei buchi neri di non conoscenza, hanno spinto l’uomo e quindi anche la donna a ritenersi un Superuomo, capace di tutto, onnipotente, creatore e distruttore, gestore e artefice delle vite altrui, imbattibile e incorruttibile, insomma siamo nell’era dell’affermazione lampante del superuomo nitchiano. La sua svagellante determinazione a fare tutto, non gli concede defaillances e rifiuti e quei rifiuti, quei no, diventano sfide verso se stessa ma soprattutto verso l’altro, il guanto bianco lanciato da afferrare per sferrare la punizione di colei che … osa.La valutazione dei fatti, delle prospettive che l’azione può causare, porta al calcolo del “causa-effetto” e quindi al legame stretto che unisce scienza e filosofia, dove la scienza dà conoscenza e la filosofia dà saggezza (vedi Will Durant). Oggi il mondo di IO è un insieme di un essere vivente in preda al morbo del neoRinascimento, stesse situazioni, stessi effetti, ma negativi questa volta. La ragione, ma cosa è la ragione? Di donne così, che decidono di lottare contro il nemico, non per ideali utopistici, ma in nome della decenza contraria alla nostra natura corporea, per prendere la decisione di andare a uccidere e farsi uccidere. Resistente non esalta la bella morte, non esibisce i cadaveri dei nemici, se usa la tortura (e la usava) lo fa come necessità, consapevole del male intrinseco. L’innovazione che porta Io, non è la rottura o la rottamazione, è portare avanti il buono e correggere gli errori.”

M.C


#TheCoevasIo. Fisiologica lettura, passatempo per audaci antidiluviani lettori

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Protagonista di questo romanzo è (l’)Io. Una donna che vuole a tutti i costi scardinare la sua ingenuità psicologica, allenandosi a potenziare le forze che governano i suoi impulsi, divenendo agente attivo delle sue pulsioni distruttive. Attraverso un viaggio onirico trova la strada per agire e liberare sé stessa dall’angoscia e dalla castrazione emotiva per essere stata simbolicamente cacciata dal Paradiso Terrestre. (L’)Io non vuole più essere un piccolo ingranaggio nella società e si spinge oltre per dire – Basta a tutti quei legami egoistici che non considerano l’altrui sensibilità, emotività, desideri, affetti e aspirazioni. Basta ai sensi di colpa.
Si comincia con la sua consapevolezza; misteri non svelati ma scoperti, segreti non rivelati ma pubblicati, tradimenti dove il “tradimento” è il vero Paradiso Terrestre. Il passato, l’infanzia, l’adolescenza, la scoperta del sesso, suo unico naturale e consolatorio amico trasformato in porcheria da primitive menti familiari. Iniziatrice di una nuova Sua èra, dove nulla sarà più come prima capovolgerà la conoscenza del bene in conoscenza profonda del male. La Crudeltà, dèa ispiratrice del suo percorso, proditoriamente assomma e trascende tutte quelle dei cosiddetti villain appartenenti alla storia e alla letteratura.
A questo punto inizia la vera storia, dove realtà e inconscio si mescolano laddove il suo agire sarà giustificato dalla metafora del sogno.
Nel capitolo intitolato Dark waters si assiste a una revisione prima del mito di Ulisse e poi di quelli di Eschilo e di Oreste. Filo rosso è l’acqua, elemento portatore di vita e morte. Il tema predominante è la famiglia, dove si assiste all’uccisione della madre (colei che le ha portato via la figura tanto amata del padre) e del suo amante.
Nel capitolo Black soul blues l’elemento è la terra, intesa come custode di segreti innominabili e pertanto da tenere occultati.
(l’)Io userà la forza e il potere delle parole e dei giudizi, che la fede religiosa usa per colpevolizzare e rendere succubi deboli menti, allo scopo di eliminare un servo della chiesa.
In Surfin’ bird l’elemento è il fuoco, inteso in tutta la sua forza distruttiva e purificatrice. Reduce della guerra del Vietnam, dove trovatasi a combattere come mercenaria, è prigioniera dei Vietcong. Torturata, ha subito abusi atroci e subdoli finalizzati a toglierle il respiro ampio della dignità. La scena si sposta negli States, ove, autostoppista improvvisata, si recherà verso un luogo dove attuerà l’“Attentato”.
Labyrinth infine, è un ritorno a sè ambientato nel cervello della protagonista, dove vi è una lotta tra virus e batteri contro la vita stessa di Io. La scena si sposta all’interno di un ospedale dove è ricoverata vittima di un male tanto incurabile quanto sconosciuto. È tale male solo all’interno della sua mente? In questo luogo trova la cura adatta a lei tramite il principio mors tua vita mea. La cieca distruzione dell’altro, il malato che contagia, avviene fantasticamente insufflando gas venefico nelle condutture dell’aria condizionata. L’elemento è l’aria, che, per ironia della sorte, è portatrice di vita.
Segue poi un’autoanalisi in The rose tattoo, dove l’antieroina, la razionale, la donna con un preciso ruolo, prende le distanze dalla parte gemella e dal suo operato, snocciolandolo come non l’appartenesse, fino ad arrivare all’imprevisto finale, dove si consuma il delitto più grave: quello contro sé stessa.
Il tradimento perfetto sarà compiuto?

 


@TheCoevasIO – promo

TheCoevas Strumentisti Di Parole presentano IO, la Donna che incarna il Male-Essere indicibile.

The Rose tattoo (La rosa tatuata)
(M. Verdiani – S. Capecchi – F. Corbi – M.P. Carlucci)

Richiusi il manoscritto, sedotta da oscura intossicazione. Non mi restò che far fede a quei pochi spunti, quell’intima traccia, affidati a questo diario autografo, per abbracciare l’insolita storia. Un corpo, altri corpi, una soggettività, una mente spaventosamente scritta, riscritta, scolpita, modellata. La violenza, la sessualità, l’animalità, il patologico. Testimone postuma della deviata educazione di una canaglia, mi occupai dunque di indagare. Non mi sarei dilettata a restaurare la sua biografia, avrei avvalorato gli efferati eventi sotto i riflettori della psicoanalisi.

Link ebook :  qui
#coevismo , #coeva , @theocevas , #coevalogos , #iridediluce , Maria Pia Carlucci , Maurizio Verdiani , Stefano Capecchi ,


Reaload #Coeva, the novel

copdef Coeva è una desertica potenza del sapere a priori o dell’inizio; è Indifferenza perfettamente libera dalla necessità di esser origine, non può certo essere costretta nella necessità di non essere origine. Nessuna necessità di muoversi alla creazione nessuna necessità di non muoversi. Nella dotta ignoranza non si pone soltanto l’identità tra puro possibile e immediatamente esistente (sulla quale fa perno lo sviluppo dell’analisi della ricerca (del Dono). Il dono nomos dell’amore, la generazione di testimoni coevi dii. Quest’opera è il testo più coraggioso che, pensato come omaggio alla Kronos, ha osato portare sulla scena una simile figura di logos, nella quale è possibile intravedere una virtualità, sia pure improbabile nell’orizzonte dello spirito borghese del tempo che fu e che sarà. Esistono in ogni momento culturale, che può durare un anno o dieci, certe figure di spicco da cui non si può prescindere, a cui non si sfugge, che non bisogna mancare, se si è interessati a capire l’aria del tempo, l’aria che tira, il tempo che fa, i sogni, i bisogni, le superstizioni e le manie. Coeva, “ubiquo” ai casi questo è il titolo che suggerisco.

(M.C.)


A Literary Symphony: Coevas

The Golden West Review

TheCoevas official blog.

For those of you ready to try something a little experimental in your reading, check out Coeva, an interactive novel written by Maria Pia Carlucci, Fiorella Corbi, Maurizio Verdiani, and “conducted” by Stefano Capecchi

Take a look at the blog, and if it sounds intriguing, pick up the book at Amazon.

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Welcome to New Friends: The Coevas — Musicians of words


Shout out to The Coevas

anthony dobranski online

The Coevas are a group of Italian writers and musicians — they call themselves a “band literature,” and that’s how they write, as a group under a single name — who spin crazed sexual dreamy prose like William Burroughs cutting up Jean Rhys channeling Orpheus.

I need to get more of my own novel excerpts up so they can see how much we have in common — except for prose itself since I write nothing like them — but, angry women, mythic creatures, desperation, and Italy: we’re like twins separated at birth. They even blog-rolled Szymborska’s “Woman’s Portrait,” a poem my mother loved so much she took it on herself to translate it for me before she died.

Also I shout because they are my best online marketing class — they were the first writers to find my site and follow it, and it looks like that’s how they’re getting…

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Pensées rebelles: Foucault, Derrida, Deleuze (2013)

Foucault News

Pensees-rebellesPensées rebelles: Foucault, Derrida, Deleuze, Editions Sciences Humaines.
21 mars 2013 – 192 pages – ISBN : 9782361060343

Foucault, Derrida, Deleuze : trois philosophes longtemps boudés par la France et aujourd’hui redécouverts. Leurs pensées peuvent être qualifiées de «  rebelles  » à double titre. Rebelles d’abord parce que singulières, critiques, irréductibles, remettant sans cesse en question le pouvoir, l’institution et la manière même de penser et de philosopher. Rebelles également parce que souvent difficiles d’accès – parfois même obscures ou hermétiques – et rétives à une lecture univoque. Et pourtant, en dépit de leur difficulté intrinsèque, elles trouvent encore un large écho aujourd’hui et pas seulement dans les cercles universitaires. Si leurs textes sont souvent ardus, ces philosophes ont toutefois réussi à se faire entendre. Leur engagement y est sans doute pour beaucoup. Loin de s’enfermer dans leur tour d’ivoire, ils se sont confrontés au réel et ont…

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Jean-Jacques Rousseau – from ‘The Social Contract and The Discourses’


Scrivi qui i tuoi pensieri… (opzionale)

Coeva, the novel

Mary Wollstonecfraft (1792)

Chi ha fatto dell’uomo il solo giudice, se la donna partecipa con lui del dono della ragione?

La donna ha un diritto inalienabile alla libertà e all’eguaglianza, perché questi sono diritti naturali ai quali nessun essere umano deve rinunciare e che sono garantiti addirittura dalla civiltà: il diritto e il dovere di ottenere il meglio che la società ci offre. E ciò comprende anche il dovere di creare i mezzi per riceverli.”

E’ tempo di compiere una rivoluzione nei costumi femminili -tempo di restituire le donne alla loro perduta dignità –e di renderle partecipi della specie umana in modo che, riformando se stesse, riformino il mondo… E’ tempo di distinguere gli eterni e immutabili principi della moralità dagli usi e dalle abitudini, che possono differire a seconda dei luoghi. Se gli uomini sono semidei, bene, allora vogliamo servirli!” (op.cit. p.134)

 Essa si domandava quale fosse…

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Iridediluce

Quando la poesia ha iniziato a fruire nel carteggio….

Disponibile su Amazon.com

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Extremo IO

A sensorial documentary film on the upcoming novel “IO” by TheCoevas


Poetry Changed the World: Injury and the Ethics of Reading

WANDERLUST

What is the ethical power of literature? Can it diminish acts of injuring, and if it can, what aspects of literature deserve the credit?

All these questions, at first, hinge on another: can anything diminish injury? In his recent book The Better Angels of Our Nature, Steven Pinker argues that, over 50 centuries, many forms of violence have subsided.1 Among the epochs he singles out for special scrutiny is a hundred-year period bridging the seventeenth and eighteenth centuries during which an array of brutal acts—executing accused witches, imprisoning debtors, torturing animals, torturing humans, inflicting the death penalty, enslaving fellow human beings—suddenly abated, even if they did not disappear.

Attempting to account for “the sweeping change in everyday sensibilities” toward “the suffering in other living things” and for the protective laws that emerged during the Humanitarian Revolution, Pinker argues that the legal reforms were in some degree a product of increasing…

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Twice as High



Shakespeare e il tempo dei fiori


Coeva: Dip yourself in a brand new world

Coeva English ebook (Kindle edition)

Now available on Amazon.com


Rotating Letters, Flapping Noise

Canadian Art Junkie

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Signal to Noise is a fascinating installation for Luminato 2012, an arts festival that begins in Toronto on June 8.  This work transforms random letters into legible words with a satisfying flapping sound emitted by its moving parts.

Created by the Belgian artists LAb[au], it’s made of discarded technology and salvaged components from the information displays that predated LED monitors in public spaces like airports and train stations. The flaps rotate randomly until the system identifies a word.  (I’ve watched this video a number of times now. It’s kind of hypnotic.)

UPDATE: JUNE 10 I have just come back from the Toronto airport, where this work is installed. The noise is actually much softer than on the video, and anngrafics is right. It does indeed sound most like rain – or perhaps the sound of distant typing by a great many people, in a far away typing pool. You…

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Espressioni creative con le parole

Borsalibro

Continuando a scrivere parole, vorrei ricordare Ferdinand De Saussure che nella raccolta delle sue lezioni tenute a Ginevra tra il 1906 e il 1909, pubblicata postuma e intitolata Corso di linguistica generale, distingue nettamente tra “lingua” e “parola”: dove lingua rappresenta il momento sociale del linguaggio ed è costituita dal codice di strutture e regole che ciascun individuo assimila dalla comunità di cui fa parte, senza poterle inventare o modificare e dove parola è invece il momento individuale, cangiante e creativo del linguaggio,

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samuel beckett – quadrat I + II

filmcritica blog

Questa danza degli spettri, in due versioni (a colori e in bianco e nero) è stata diretta da Samuel Beckett nel 1981 per la televisione tedesca. Come vedete, c’è una zona proibita al centro del quadrato, zona impercorribile, che i danzatori debbono assolutamente evitare…

a.c.

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CANNES 2012: “COSMOPOLIS” di David Cronenberg

filmcritica blog

Cosmopolis Eccoci al David Cronenberg più sperimentale, in cui l’estrema verbalità scompare mentre dice se stessa e il film la ridice parallelo altrove, dove non c’è zona cui aggrapparsi e l’aria stessa è l’anomalia, mentre il potlach finanziario lascia il rilancio delle cifre a metà, rimpallandoci il mondo insonorizzato dentro e l’insurrezione fuori, campo controcampo, taglio, dialogo, richiesta d’aiuto. Il tempo si comprime, esiste solo uno spazio in fuoriuscita (Sant’Agostino, Rothko…), non c’è orologio che tenga, l’eternità naufraga nell’impazienza di un futuro sempre più insistente. Capolavoro presente assoluto.

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Bill Viola

Zibaldone

A Villa Panza (Varese) un omaggio a uno dei più noti esponenti della video arte: Bill Viola.
Eccone un assaggio. Per maggiori informazioni visita la homepage di Villa e Collezione Panza

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Prodigiosa Rotazione

l'unico Blog ufficiale di Gabriele La Porta

Sovente i boschi sono rosa –
Sovente sono bruni.
Sovente le colline si spogliano
Dietro il mio paese natio.
Spesso è coronata una testa
Che ero solita visitare –
E altrettanto spesso un recesso
Dove usava stare –
E la Terra – mi dicono –
Sul suo asse ha girato!
Prodigiosa Rotazione!
Da appena dodici compiuta!

Emily Dickinson

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poesia persiana contemporanea: Forugh Farrokhzad

Antonio Blunda

Forugh Farrokhzad è considerata in Iran la maggiore poetessa del XX secolo. Il suo sepolcro è meta di pellegrinaggi e le sue liriche hanno ispirato artisti celebrati in patria e all’estero, come Abbas Kiarostami, nel suo film Il vento ci porterà via, e Bertolucci, che ha girato un documentario sulla sua vita. Anche oggi il suo ricordo è più che mai vivo e presente, in quanto eletta a icona dalle donne che manifestano nelle piazze di Teheran contro il regime e riconoscono in lei un’ideale portavoce. Impossibile, dunque, non ripercorrere una volta ancora, a più di quarant’anni dalla sua tragica fine, la storia di questa coraggiosa donna, poetessa ed eclettica artista di cui Aliberti ha da poco pubblicato un’antologia curata da Fezeh Mardani dal titolo È solo la voce che resta.

Nata a Teheran nel 1935, in un periodo di grandi trasformazioni sociali, terza di sette figli, Forugh studia…

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